I migliori prestiti veloci per autonomi e professionisti con Partita Iva: cosa c’è da sapere

I migliori prestiti veloci per autonomi e professionisti con Partita Iva: cosa c’è da sapere

Questa guida è rivolta nello specifico a coloro che sono lavoratori autonomi, liberi professionisti e a tutti i titolari di partita IVA che desiderano una liquidità extra per far fronte ad una spesa imprevista. Questi soggetti hanno la possibilità di fare richiesta di prestiti pensati appositamente per loro, tra cui i prestiti immediati.

Quando si ha la necessità di ricevere un prestito personale per ogni tipo di esigenza ci sono alcuni ostacoli da superare. Uno fra tutti la dimostrazione di specifiche garanzie di tipo economico. La busta paga rappresenta da sempre la garanzia principale richiesta da tutti i creditori e dagli istituti di credito per poter accedere a prestiti e finanziamenti di ogni tipo. Vediamo nello specifico a chi si rivolgono questi prestiti e come funzionano.

Chi sono i lavoratori senza busta paga: tutte le categorie

Sono definiti lavoratori senza busta paga non coloro che non percepiscono un reddito, ma coloro che non hanno la possibilità di dimostrare un reddito sicuro, stabile e continuativo nel tempo. Si tratta quindi di tutti quei lavoratori che non sono dipendenti del settore pubblico o di quello privato, ovvero i lavoratori autonomi, i liberi professionisti e tutti coloro che possiedono una partita IVA.

I lavoratori che fanno parte di queste categorie possono essere imprenditori, artigiani, commercianti e tutti coloro che svolgono una professione in autonomia, ad esempio come freelancer. Se da una parte i lavoratori dipendenti del settore pubblico o privato dispongono di una busta paga da presentare come garanzia di un reddito garantito e continuativo, i soggetti senza busta paga non hanno la possibilità di dimostrare un reddito sicuro, sebbene possano avere a disposizione altre tipologie di documenti di reddito, come ad esempio il Modello Unico, ovvero la dichiarazione dei redditi dei titolari di Partita Iva.

Prestiti per soggetti senza busta paga: quali documenti servono

Per poter accedere ad un prestito destinato ai lavoratori autonomi e a tutti coloro che possiedono una Partita Iva, occorre dimostrare il possesso di specifici requisiti. Nel momento in cui si fa richiesta del prestito occorre infatti dimostrare, anche nel caso dei prestiti per soggetti senza busta paga, il possesso di determinate garanzie che tutelano economicamente il creditore.

La mancanza di una busta paga naturalmente aumenta il rischio di insolvenza a favore del creditore. Per tale motivo, ogni istituto di credito e ogni banca mette a punto delle politiche di concessione del credito diverse a seconda delle categorie di lavoratori alle quali si rivolgono. I creditori richiedono dei documenti specifici, tra cui:

  • un documento d’identità del richiedente;
  • il codice fiscale;
  • un certificato di residenza;
  • un documento di stato di famiglia;
  • un documento di reddito che, nel caso di titolare di partita IVA è il Modello Unico ed eventuali F24;
  • una bolletta recente delle utenze: rete telefonica, energia, acqua o luce elettrica.

Come abbiamo già detto, il documento di reddito, nel caso dei lavoratori autonomi, è rappresentato dal Modello Unico, il quale certifica la situazione del reddito del richiedente per quanto riguarda l’ultimo periodo fiscale. Inoltre, permette alla finanziaria o al creditore che eroga il prestito di effettuare una valutazione sulla possibilità di rimborso del debitore e sull’eventuale rischio di insolvenza.

Sono necessari requisiti e garanzie specifiche?

Non è detto che il titolare di partita IVA che fa domanda di un prestito personale per lavoratori autonomi senza busta paga verrà accettata a priori la sua richiesta di prestito. Molto dipende dal profilo finanziario del soggetto che fa richiesta del prestito.

I creditori effettuano delle indagini anche sulle banche dati per verificare se il nome del richiedente si trova all’interno di questi elenchi. Se ad esempio il lavoratore autonomo è considerato un cattivo pagatore, e dunque il suo nominativo si trova all’interno del Crif, allora la concessione del prestito potrebbe rivelarsi più complessa del solito, dato che la concessione della liquidità a favore di un soggetto di questo tipo aumenterebbe il rischio di insolvenza per il creditore. Vuoi conoscere più informazioni a riguardo? Dai un’occhiata al sito web Prestiti Immediati.

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